Chi si rivolge alla medicina estetica cerca soprattutto un risultato naturale e un intervento poco invasivo fisicamente. Tra le nuove frontiere degne di nota in questo ambito è possibile citare il ruolo dei fili riassorbibili, iniettati con un ago molto sottile e utili per interventi di soft lifting dedicati soprattutto al volto.
Questi interventi hanno come obiettivo quello di rassodare il viso attraverso un’azione di biostimolazione della produzione di collagene. Questa tecnica risulta non solo poco invasiva ma anche vantaggiosa per quanto riguarda i segni esterni, che sono quasi invisibili. L’iniezione di fili riassorbibili e biostimolanti può essere utile non solo per rassodare il viso, ma anche per “alzare” sopracciglia e zigomi, o per intervenire sulla rigenerazione dei tessuti in aree del corpo non facili da trattare, come per esempio il collo.
I fili scompaiono in un tempo che va dai 3 ai 6 mesi e gli unici effetti fisici di questi trattamenti possono essere i piccoli segni dell’azione dell’ago. Sul futuro dei fili riassorbibili in medicina e chirurgia estetica si discute molto e c’è chi è davvero ottimista sull’estensione delle applicazioni, includendo nell’elenco anche interventi per il rassodamento del seno, delle braccia e dell’interno cosce.
La biostimolazione in generale è comunque un tema molto caldo nel mondo della medicina estetica. Durante l’ultimo congresso nazionale SIME (Società Italiana di Medicina Estetica) svoltosi a Roma nel mese di maggio sono state analizzate diverse ricerche sull’argomento, relative soprattutto alla biostimolazione con grasso autologo e cellule staminali, soluzioni sempre improntate alla diminuzione dell’invasività fisica degli interventi.