La mastopessi è un intervento che garantisce notevoli soddisfazioni alla donna che lo sceglie. Noto anche come lifting del seno, ha lo scopo di risollevare il tessuto mammario che ha perso tono per fattori che vanno dagli sbalzi di peso all’allattamento. Quando si parla di revisione della cicatrice, può capitare che, anche dopo diversi mesi dall’operazione, siano presenti delle grinze.
Quando mi si chiede, cosa frequente da parte di chi mi contatta su Instagram, se è normale, rispondo in maniera affermativa. Nel momento in cui si ha a che fare con la mastopessi, l’evenienza sopra menzionata può verificarsi ed è dovuta al tipo di sutura attorno all’areola del capezzolo, uno degli accessi chirurgici più utilizzati nelle operazioni al seno.
Le grinze sono normali anche perché, durante l’atto chirurgico, la pelle esterna viene tirata dal medico verso un diametro più piccolo. Come farle passare? I massaggi sono indubbiamente un’ottima alternativa. Almeno sei mesi, però, sono necessari.
Ricordo che la mastopessi, se la paziente lo desidera, può essere associata pure all’impianto di protesi. Questo approccio può essere scelto sia quando, da parte della donna, c’è il desiderio di risollevare il seno e di aumentare il volume del décolleté sia nei casi, come quello di cui ho parlato sui miei social poche settimane or sono, in cui l’obiettivo principale è arrivare a una simmetrizzare le mammelle.
Ricordo che, quando si sceglie la mastopessi, non bisogna preoccuparsi in merito a un eventuale futuro allattamento al seno. Le moderne tecniche di esecuzione di questo intervento di chirurgia estetica al seno, prevedono infatti il risparmio dei dotti galattofori, che non vengono interrotti.
Chi sta pensando di sottoporsi a questo intervento ed è da poco diventata mamma, dovrebbe attendere, prima di venire in visita e di programmare tutto, almeno nove mesi dalla fine dell’allattamento al seno.