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Protesi al seno e linforma anaplastico a grandi cellule: ecco perché è bene contenere l’allarmismo

Chirurgia-Plastica-Seno-protesiLo studio dell’istituto dei tumori francese dedicato al legame tra linfoma anaplastico a grandi cellule e protesi mammarie non deve suscitare allarmismo: più che chiara è la posizione di SICPRE in merito a una vicenda che sta facendo discutere da tempo il mondo della chirurgia plastica ed estetica.
L’informazione medica è fondamentale – ogni giorno m’impegno per difenderne la qualità sia nelle pagine del mio sito sia in studio, a contatto diretto con i pazienti – ma è anche essenziale capire quando l’allarmismo prende il sopravvento.

Perché in questo caso è opportuno evitare proclami sensazionalistici? Semplicemente perché il numero totale di casi è molto basso e anche nello studio stesso viene specificato che le prove per parlare di vero e proprio legame sono davvero poche.

Il 12 marzo è stata diramata dal Ministero della Salute una nota che non fa altro che ribadire quanto espresso dalla SICPRE e dagli autori dello studio, a testimonianza che, quando si parla di sicurezza in chirurgia plastica ed estetica, è bene guardare le situazioni in maniera completa, analizzando tutti gli aspetti e non limitandosi a un approccio superficiale.

Tutto questo non deve comunque far passare in secondo piano la sicurezza dei presidi (lo scandalo delle protesi Pip rimarrà fisso nella memoria di noi professionisti e non solo): a tal proposito è bene ricordare la recente nascita di Icobra, un database internazionale dedicato alle protesi al seno e alla tracciabilità delle loro caratteristiche.

Il progetto vede la collaborazione dei medici di 13 Paesi, tra cui anche l’Italia. Queste sono belle notizie da condividere soprattutto con voi che leggete il mio blog e che avete il diritto di essere informati sulle notizia e l’avanguardia nel campo della chirurgia plastica ed estetica.

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