Le domande sulla mastoplastica additiva sono comprensibilmente tante. Tra gli interrogativi più frequenti, un posto d’onore spetta a quelli relativi agli impianti. Parlo sempre di protesi a goccia, caratterizzate da una forma più naturale, e di protesi tonde. Quali sono i criteri che portano a scegliere la prima opzione o, invece, a orientarsi sulla seconda? Mi è stata posta questa domanda nelle scorse settimane su Instagram, dandomi l’occasione di approfondire un aspetto basilare per chiunque voglia approcciarsi all’intervento.
Il primo criterio a cui fare riferimento è indubbiamente il desiderio della paziente. Le protesi a goccia, come poco fa accennato, sono il gold standard nei casi in cui si punta ad apprezzare un effetto più naturale. Se, invece, l’obiettivo è quello di un seno maggiormente rotondo, pieno nella parte superiore, la seconda tipologia di impianto è la migliore.
Essenziale, in fase di scelta fra protesi a goccia o tonde per la mastoplastica additiva, è anche il punto della situazione sulle indicazioni preoperatorie. Nei frangenti in cui, per esempio, il seno è particolarmente svuotato nella parte superiore, scegliendo una protesi a goccia potrebbe risultare un po’ calato.
Come ricordo sempre, la personalizzazione è nodale fin da prima dell’atto chirurgico. Durante le visite in studio, si analizza nel dettaglio il caso e si ricorre a strumenti come Crisalix che, grazie alla realtà aumentata, permette di vedere in 3D il possibile risultato dell’intervento. Attenzione! La scelta fra protesi tonde e protesi a goccia è solo il primo passo. Ne sono necessari altri, come per esempio, se si opta per le seconde, la decisione relativa all’utilizzo di protesi ergonomiche o anatomiche.
Come specifico in questo Reel, un criterio che può fare la differenza è l’età della donna. Le protesi anatomiche, già preformate, sono indicate nelle pazienti già avanti con l’età, in quanto, nelle giovanissime, possono risultare un po’ dure.