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Perché le protesi al seno sono sicure?

Quando si valuta per la prima volta la possibilità di sottoporsi a una mastoplastica additiva, sono numerose le domande che ci si pongono. Tra queste, rientrano gli interrogativi relativi alle protesi. Perché sono sicure? I motivi per cui, al giorno d’oggi, si può parlare di impianti sicuri sono diversi.

Ricordo innanzitutto che oggi si ha a che fare con impianti testurizzati rivestiti in schiuma di poliuretano, grazie ai quali si ha la possibilità di mettere da parte la preoccupazione per alcune complicanze estremamente fastidiose, come per esempio la contrattura capsulare.

Inoltre, soprattutto nel caso delle protesi anatomiche a goccia, si può parlare di un notevole livello di stabilità nel tempo e della mancanza del rischio di rotazione. Questo è molto importante per diversi aspetti. Da un lato, infatti, la paziente può apprezzare un seno maggiormente pieno e con una forma più regolare. Dall’altro, invece, non avendo a che fare con il rischio di rotazione, non si sperimenta il disagio dei seni che si muovono e non si deve ricorrere a interventi correttivi.

Per togliere qualsiasi dubbio in merito alla sicurezza degli impianti utilizzati per la mastoplastica additiva, ricordo l’esistenza del patentino delle protesi. Nominarlo significa chiamare in causa uno strumento informativo molto importante, che deve essere fornito il giorno dell’intervento. Grazie ad esso, ci si può informare su aspetti cruciali per la sicurezza della protesi, come per esempio il numero seriale – basilare per la tracciabilità – e il volume.

Concludo specificando che, grazie all’aiuto della tecnologia e al software di simulazione Crisalix, è possibile, a prescindere dalla sicurezza di base degli impianti, scegliere il migliore a seconda della situazione fin dalle visite iniziali, visionando, grazie alla realtà aumentata, il possibile risultato.

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