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Patentino delle protesi: di cosa si tratta?

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Quando mi si chiedono informazioni in merito alla mastoplastica additiva, alle sue indicazioni e al post operatorio, mi soffermo su un aspetto che viene prima di quanto appena ricordato. Parlare dell’intervento di aumento di volume del seno significa, infatti, chiamare in causa il patentino delle protesi. Di cosa si tratta di preciso? Quando lo descrivo, mi piace paragonarlo alla carta d’identità. Il patentino delle protesi è a tutti gli effetti la carta d’identità dell’impianto che il chirurgo utilizzerà durante l’atto operatorio.

Sono diverse e importantissime le informazioni che contiene. Tra queste è troviamo il numero seriale delle protesi mammarie, così come il volume e la tipologia (p.e. anatomiche o rotonde). Da questi pochi dati è chiara una cosa, ossia che il patentino delle protesi rappresenta una garanzia di sicurezza di grande rilevanza per le pazienti. Quando ci si approccia a un intervento di chirurgia estetica è essenziale informarsi in merito a tutto l’iter e ai materiali utilizzati durante l’atto operatorio. Grazie a strumenti come il patentino delle protesi è possibile farlo.

Quando donne che hanno intenzione di ricorrere all’intervento di aumento di volume del seno – operazione alla quale ho dedicato il profilo Instagram @dr.bad_perfectbreast – esprimono timore al pensiero di sottoporsi alla mastoplastica additiva, sottolineo che non c’è ragione di preoccuparsi, in quanto la legge prevede la tracciabilità degli impianti utilizzati in sala operatoria per la mastoplastica additiva. L’intervento in sé è poi sempre più sicuro e, grazie alle protesi rivestite in schiuma di poliuretano, è praticamente nullo il rischio di avere a che fare con complicanze come la contrattura capsulare.

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