La mastoplastica additiva è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti. Tra le tante donne che si sottopongono a questa operazione, oggi più che sicura grazie alle protesi innovative in poliuretano garantite contro la contrattura capsulare, diverse si dichiarano pentite come Victoria Beckham che, in un recente articolo scritto per Vogue UK, ha affermato che se oggi avesse 18 anni non si rifarebbe il seno.
La celebre stilista inglese ha dichiarato che la scelta di ricorrere alla mastoplastica additiva è stata ‘un segno di insicurezza’ e che ‘bisogna celebrare quello che si ha‘. Leggendo queste parole mi viene da dire che l’autostima e la capacità di apprezzare l’unicità del proprio fisico sono due aspetti fondamentali, che non possono però comparire dal nulla nella vita di una persona dopo una mastoplastica additiva. Rifarsi il seno può dare un aiuto notevole al proposito, ma non cambiare radicalmente le cose dall’oggi al domani.
Ecco perché prima di sottoporsi alla mastoplastica additiva, onde evitare di andare ad aumentare numericamente l’esercito delle pentite, è opportuno farsi alcune domande sui motivi che hanno portato al ricorso alla chirurgia estetica e, ovviamente, esporre qualsiasi dubbio e paura in merito al proprio chirurgo di fiducia. Si tratta infatti dell’unica persona in grado di dare risposte valide sulle implicazioni dell’intervento e sull’effetto visivo finale, assolutamente naturale anche grazie alla forma anatomica delle protesi.
Non voglio mai smettere di porre l’accento sull’importanza dell’empatia e della chiarezza nel rapporto tra chirurgo estetico e paziente. Lo ritengo un punto di partenza essenziale per aiutare la donna che vuole sottoporsi a una mastoplastica additiva a rendersi conto che l’intervento a cui punta è in grado di portare numerosi benefici dal punto di vista estetico e di benessere interiore, ma che per essere davvero sicure di se stesse bisogna impegnarsi ogni giorno, circondandosi di persone positive e valorizzando i propri punti forti.