Quando parlo con una donna che sta pensando se sottoporsi o meno alla mastoplastica additiva, tra le domande che mi vengono poste con maggior frequenza spiccano gli interrogativi legati agli accessi chirurgici utilizzati in sala operatoria per l’inserimento delle protesi mammarie. Ne esistono diversi: quello da solco sottomammario, l’accesso da incavo ascellare e quello dall’areola del capezzolo.
Personalmente, l’ultimo approccio è il mio preferito dal punto di vista tecnico. Il principale pro risiede nel fatto che, dal punto di vista estetico, restituisce un esito estremamente gradevole. Le incisioni, che sono di pochi centimetri – 3/4, per intenderci – vengono praticate in corrispondenza del bordo inferiore dell’areola. Alla luce di ciò, le cicatrici si possono camuffare molto bene. Dopo il periodo della prima medicazione, la paziente dovrà indossare solo alcuni cerotti sulle areole, il che rende tutto molto comodo da gestire nella quotidianità.
Attenzione, però: esistono anche dei contro! Per dovere di precisione, più che di contro bisognerebbe parlare di situazioni in cui questo accesso chirurgico non è indicato. Come mai? Perché l’incisione crea una cicatrice nella ghiandola che può provocare, in sede di ecografia al seno, degli artefatti.
Ecco perché, quando mi soffermo sulle peculiarità dell’intervento di mastoplastica additiva sia qui, sia su Instagram, sottolineo l’importanza della personalizzazione dell’approccio. Non c’è una paziente uguale all’altra non solo quando si parla di aspettative sul volume, ma anche quando si tocca l’argomento delle condizioni generali e degli esami periodici che vengono raccomandati per la prevenzione di patologie importanti.
La fiducia e la chiarezza nell’interazione con il chirurgo estetico scelto fanno la differenza – fin dalla prima visita conoscitiva – e permettono di scegliere la soluzione migliore in assoluto non solo dal punto di vista del volume e del tipo di impianto, ma anche per quanto riguarda la scelta dell‘accesso chirurgico per l’inserimento delle protesi mammarie.