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Mastoplastica additiva: le domande da porsi prima di affrontare l’intervento

Quando si parla di mastoplastica additiva, si inquadra uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti. Sono numerose le donne che pensano di affrontarlo. Per prepararsi al meglio, è opportuno porsi alcune domande. Quali, di preciso? Una delle più importanti riguarda senza dubbio il risultato che ci si aspetta. Nel corso delle visite pre operatorie è bene essere molto specifiche con il chirurgo in merito.

In tal modo, sarà più facile confrontare le proprie aspettative con quanto messo in primo piano da Crisalix, lo strumento che, grazie alla realtà aumentata, permette di simulare in maniera realistica l’esito di una mastoplastica additiva e di vederlo direttamente sul proprio fisico senza bisogno del ricorso ad occhiali 3D.

Proseguendo con l’elenco delle domande che è bene porsi prima di affrontare un intervento di mastoplastica additiva ricordo l’importanza di interrogarsi in merito alla gestione del post operatorio. L’intervento di chirurgia estetica di aumento del seno è infatti rapido e sicuro ma richiede comunque qualche giorno prima di ritornare al sociale. In questo lasso di tempo è bene mettersi nell’ottica di evitare diverse attività.

Giusto per fare un esempio ricordo che, nei 7/15 giorni successivi all’intervento di mastoplastica additiva, è bene non guidare e non fare lavori che richiedono particolari sforzi fisici. Per quanto riguarda invece il ritorno all’attività sportiva, bisogna attendere 4/6 settimane.

Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare delle domande da porsi prima di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva. In questo novero è possibile includere anche il fatto di interrogarsi sulle protesi. Farlo è importante non perché ci sia qualche rischio ma per informarsi meglio sugli impianti oggi disponibili, garantiti contro complicanze come la contrattura capsulare e in grado di garantire un risultato stabile e soddisfacente.

Ricordo infine che ogni paziente che sceglie la mastoplastica additiva può avere le idee chiare in merito alle caratteristiche delle protesi grazie al patentino, una vera e propria carta d’identità dell’impianto.

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