Sono tantissime le domande relative alla mastoplastica additiva. Non potrebbe essere altrimenti, dato che si parla di uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti in assoluto. Tra i quesiti specifici, troviamo le domande relative alle protesi in poliuretano. La prima cosa da dire è che, per essere precisi, si tratta di impianti rivestiti in schiuma di poliuretano. Quali sono i loro vantaggi?
Una cosa che mi preme ricordare ogni volta che mi si pone questa domanda riguarda la loro texturizzazione. Grazie a questa peculiarità, l’utilizzo di questi impianti per la mastoplastica additiva è sinonimo di miglior aderenza ai tessuti. Con le protesi in poliuretano, inoltre, si ha a che fare con un rischio pressoché nullo di contrattura capsulare. Lo stesso si può dire per quello di rotazione.
Estremamente durature, richiedono, per quanto riguarda l’impianto vero e proprio durante l’atto chirurgico, una grande esperienza da parte del chirurgo (dopo l’intervento, infatti, c’è uno spazio di assestamento minimo). Quando ci si approccia alla mastoplastica additiva, è inoltre necessario ricordare che le protesi anatomiche in poliuretano sono la risposta perfetta per chi ricerca un effetto naturale.
La scelta dell’impianto migliore per il singolo caso deve essere effettuata dal chirurgo. Una cosa certa è che, oggi come oggi, grazie alla tecnologia e a strumenti come il Crisalix la paziente è maggiormente coinvolta e, sfruttando la realtà aumentata, può farsi un’idea molto chiara di come verrà il seno dopo l’intervento.
Garanzia di un recupero post operatorio molto veloce, le protesi in poliuretano, in virtù delle caratteristiche sopra citate, non creano alcun problema durante l’esercizio dell’attività sportiva. Ovviamente bisogna riprenderla con gradualità, consultando il chirurgo man mano che si procede con il percorso post-operatorio.