Gli interventi di chirurgia estetica del seno sono sempre in pole position tra le richieste e non a caso. Il décolleté è infatti una zona fondamentale per la sensualità e l’autostima di una donna.
La mastoplastica additiva e la mastopessi sono le principali operazioni richieste da chi vuole sfoggiare il seno dei propri sogni. Molto spesso, le aspiranti pazienti che conoscono poco il mondo della chirurgia estetica (sono pochissime, ma ci sono) mi chiedono informazioni sulla differenza tra i due approcci.
Nel caso della mastoplastica additiva, si parla di un intervento finalizzato all’aumento di volume del seno attraverso l’impianto di protesi. Queste ultime, anche grazie a strumenti tecnologici all’avanguardia come Crisalix, possono essere scelte senza lasciare nulla al caso. Con la realtà aumentata, la paziente può visionare fin dalle visite pre operatorie una simulazione verosimile del risultato e farsi un’idea dell’effetto del seno nuovo sul suo fisico, confrontandosi con il chirurgo sulle protesi migliori per arrivare al risultato che desidera.
In ogni caso, a prescindere dalla protesi scelta dalla singola donna, si parla sempre di impianti di ottima qualità. Particolarmente eccellenti sono quelli rivestiti in schiuma di poliuretano che, come ho ricordato qualche settimana fa, garantiscono una fantastica stabilità nel tempo, un tasso di complicanze minimo e la possibilità di apprezzare rapidamente un risultato definitivo.
La mastopessi (lifting del seno) è invece indicata nei casi in cui il décolleté risulta svuotato per via della ptosi mammaria, inestetismo che si contraddistingue per il cedimento dei tessuti. In questi frangenti, il chirurgo solleva la ghiandola e, dopo aver asportato eventuale pelle in eccesso, riposiziona areola e capezzolo. Il risultato finale prevede un seno esteticamente più armonioso. Se la paziente non è soddisfatta del volume può richiedere anche l’inserimento di protesi mammarie.