Molte delle donne che vengono a studio in visita per informarsi sulla mastoplastica additiva, sono comprensibilmente interessate alla compatibilità tra l’intervento e una possibile futura gravidanza. Come ricordo spesso, grazie alle tecniche che vengono utilizzate al giorno d’oggi, è possibile allattare al seno senza problemi, in quanto, nel corso dell’atto chirurgico, non viene offesa l’integrità dei dotti galattofori.
Un altro interrogativo frequente oltre a quelli relativi all’allattamento riguarda il tempo che, idealmente, dovrebbe trascorrere tra l’intervento e l’inizio della dolce attesa.
Come ho avuto modo di specificare nel corso di una delle ultime sessioni di Q&A con le mie follower su Instagram, consiglio sempre di iniziare la ricerca trascorso un anno dall’operazione.
Mi si chiede spesso se, con la gravidanza, il risultato della mastoplastica additiva possa rovinarsi. Sottolineo che, a seguito di eventi come la gestazione, a cambiare è il corpo. Se si prendono 20/25 kg in poco tempo, è ovvio che la situazione appaia molto diversa rispetto a quella iniziale.
Faccio sempre l’esempio della donna che si sottopone alla mastoplastica additiva da giovane e che ha diverse gravidanze nel corso degli anni quando mi si chiede se le protesi mammarie vadano cambiate o meno. In circostanze come quella appena descritta, è molto difficile che la paziente possa tenere gli stessi impianti mammari per tutta la vita (il cambiamento eventuale va ovviamente valutato in maniera specifica).
Diverso, invece, è il caso di una donna che si opera in età più avanzata, quando, magari, è già diventata madre e non ha più intenzione di affrontare ulteriori gravidanze.
La risposta è quindi sì, il risultato di una mastoplastica additiva può cambiare se dopo l’intervento si diventa mamme, ma tutto dipende dal peso che si acquisisce durante i mesi dell’attesa (aspetto a cui fare molta attenzione in quanto fattore profondamente legato al benessere generale della donna e del suo piccolo).