Sono tante le domande che mi vengono poste alle donne intenzionate a sottoporsi a una mastoplastica additiva. Tra queste, rientrano gli interrogativi relativi agli esiti cicatriziali. Le cicatrici dopo una mastoplastica additiva spariscono o rimangono sempre? La prima cosa da dire è che, in generale, il processo di cicatrizzazione ha una qualità fortemente legata alla predisposizione della singola paziente.
La buona notizia è che i segni sono in zone poco visibili, come per esempio il solco sottomammario, il cavo ascellare e il perimetro dell’areola. Entrando nel vivo di quest’ultima opzione, è importante specificare che è molto apprezzata in quanto la cicatrice si può camuffare facilmente grazie alla differenza cromatica tra l’areola stessa e la cute che la circonda.
Nel caso in cui la paziente che si è sottoposta all’intervento di mastoplastica additiva dovesse trovare poco gradevole l’esito cicatriziale localizzato a livello dell’areola, è interessante chiamare in causa la possibilità di ricorrere a tatuaggi correttivi in grado di creare uniformità tra la cromia della cicatrice e quella dell’areola.
Chiariti questi aspetti è naturale, anche in vista della bella stagione – che implica il fatto di indossare abiti più leggeri e di mettersi in costume – farsi domande sulla gestione delle cicatrici della mastoplastica additiva. Cruciale innanzitutto è indossare, per le prime tre settimane, l’apposito reggiseno contenitivo. Grazie ad esso, non è solo possibile favorire l’acquisizione della giusta forma da parte del décolleté, ma anche proteggere gli esiti cicatriziali da fenomeni di iperpigmentazione.
In generale, fino a quando sono rosse le cicatrici dell’intervento di mastoplastica additiva non dovrebbero essere esposte al sole in quanto, di fatto, sono ancora in una fase critica. Concludo ricordando come sempre che, per avere dritte specifiche relative alla propria situazione la cosa migliore da fare è chiedere consiglio al chirurgo di fiducia.