loader image

news

Mastoplastica additiva: con le protesi in poliuretano addio alle complicanze

 

Le domande relative alle protesi mammarie mi vengono poste spesso dalle pazienti che vogliono sottoporsi a una mastoplastica additiva. Tengo molto a fare chiarezza su questo tema e a guidare con chiarezza chi si rivolge a me.

Si tratta infatti di un aspetto sul quale è fondamentale informarsi senza lasciare nulla al caso, in quanto dalla qualità della protesi dipende gran parte del successo dell’intervento.

Il panorama generale è caratterizzato da diverse alternative e tra le tante variabili spiccano le protesi rivestite in schiuma di poliuretano. Personalmente le utilizzo da anni con successo e posso parlare per esperienza diretta descrivendo i vantaggi relativi al tasso di complicanze bassissimo.

Gli impianti in questione, infatti, hanno una probabilità pari a zero di andare incontro alla contrattura capsulare, il che significa che sono caratterizzati da una durata temporale davvero ottima. Da non dimenticare è anche l’importanza del risultato definitivo in breve tempo, che permette alla paziente di vivere in maniera molto più serena il post operatorio e di non avere alcun tipo d’imbarazzo nel periodo in cui l’impianto si adatta al corpo.

Oggi la mastoplastica additiva consente di perseguire risultati di altissima qualità. In molti casi è addirittura difficile accorgersi della differenza tra un seno naturale e uno che è passato dalle mani di un chirurgo estetico!

Perché questo succeda è necessario informarsi fin da subito sulla tipologia di protesi utilizzate dal chirurgo estetico, e prediligere quelle rivestite in schiuma di poliuretano – oggi si utilizzano soprattutto quelle anatomiche dalla forma a goccia – garanzia di stabilità e resa estetica assolutamente naturale.

 

 

condividi su
Condividi su facebook
Condividi su email
Play Video
Play Video