Quando si parla di chirurgia del seno, è importante chiamare in causa, oltre alla mastoplastica additiva, anche la mastopessi. Questo intervento, detto anche lifting del seno, permette di ridare tono al décolleté che ha perso elasticità per diversi motivi, dagli sbalzi di peso fino al naturale passare del tempo.
Particolarmente indicato alle pazienti che hanno un seno di consistenza lassa, questo intervento di chirurgia estetica viene eseguito in anestesia locale con leggera sedazione. Tra i vantaggi che derivano da questa operazione, grazie alla quale è possibile risollevare il seno nelle situazioni in cui il capezzolo guarda verso il basso o si trova addirittura al di sotto del solco sottomammario, è il caso di citare le cicatrici, presenti ma a lungo andare poco visibili.
L’intervento chirurgico di lifting del seno, che prevede l’eliminazione della cute in eccesso e il riposizionamento del complesso areola-capezzolo in una posizione più alta rispetto a quella che caratterizzava la situazione pre-operatoria, può essere associato alla mastoplastica additiva.
In questo modo si ottiene un effetto duplice, agendo sia sul volume, sia sul tono e ottenendo un effetto molto apprezzato soprattutto dalle donne che hanno da poco partorito e che, sia per i cambiamenti di peso sia per l’allattamento, fanno fatica a riconoscere il proprio corpo.
Il ritorno al sociale varia dai 7 ai 10 giorni, mentre quello all’attività sportiva può avvenire dopo 6/8 settimane. Per le 3/4 settimane successive all’intervento, la paziente deve indossare un reggiseno contenitivo. Concludo ricordando che non bisogna assolutamente preoccuparsi se il seno inizialmente appare più gonfio, in quanto andrà a stabilizzarsi nel corso del primo peso.