Quando mi pongono domande sulla chirurgia estetica, tra gli interrogativi più frequenti è possibile citare quelli relativi alla differenza tra liposuzione e addominoplastica. Si tratta di due interventi molto utili per riprendere confidenza con il proprio corpo dopo.
Nel primo caso, l’obiettvo principale è la rimozione delle cellule adipose, che si concretizza grazie a cannule millimetriche inserite in incisioni effettuate in zone strategiche del corpo, ossia in corrispondenza delle pieghe della pelle. In questo modo, si riesce a minimizzare notevolmente la visibilità della cicatrice.
Ideale contro il grasso che resiste sia alla dieta, sia all’allenamento, la liposuzione è un intervento rapido che può essere eseguito in diversi distretti del corpo, dall’addome alle cosce. Diverso è il caso dell’addominoplastica che, come dice il nome stesso, è un intervento specifico per una determinata zona del corpo, ossia l’addome. In questo caso, l’obiettivo che ci si pone è quello di rimuovere l’eccesso dermo-adiposo dalla regione sovra e sotto ombelicale.
Le indicazioni vedono in primo piano la presenza di un cedimento della cute a livello addominale, che può essere o meno associato a un eccesso di tessuto adiposo (l’addominoplastica è infatti spesso indicata nelle situazioni in cui è necessario rimodellare il fisico dopo aver perso molti chili). La durata dell’operazione di addominoplastica, indicata anche in caso di diastasi dei muscoli retti dell’addome, va dalle 2 alle 3 ore a seconda della tecnica che viene utilizzata dal chirurgo. In questo caso, si può parlare di mini-addominoplastica o di addominoplastica completa.
Come è chiaro si tratta di due interventi molto diversi. Per capire verso quale dei due è meglio orientarsi è fondamentale il parere del chirurgo estetico che, durante la visita conoscitiva e nel corso delle successive, valuta il paziente nella sua unicità, studiando nel dettaglio l’alternativa chirurgica migliore.