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Le domande più frequenti sulle protesi mammarie

Quando le pazienti vengono a studio per chiedere informazioni sulla mastoplastica additiva si concentrano in particolare sulle domande relative alle protesi mammarie. La cosa non deve sorprendere dato che si tratta di un tema ricco di sfaccettature, tutte profondamente connesse alla qualità del risultato e al comfort nel corso degli anni. Entrando nel vivo degli interrogativi più diffusi quando si parla di protesi mammarie, un doveroso cenno deve essere dedicato al tempo che passa tra l’intervento e l’eventuale sostituzione dell’impianto. Come ho avuto modo di spiegare in un articolo pubblicato sul blog alla fine dello scorso anno, dipende tutto da come invecchia il corpo e dalla tenuta dei tessuti. Si parla spesso di protesi che durano dieci anni o venti. Si tratta di valori che hanno fatto il loro tempo e che rappresentavano la durata media degli impianti in passato. Oggi come oggi, bisogna tenere in considerazione fattori come l’età della paziente. In una donna sui 40 anni sottoposta a mastoplastica additiva con protesi in poliuretano, queste, potenzialmente, possono essere tenute per sempre.

Diverso è il caso di una paziente 25enne/30enne. In questo caso, infatti, si ha a che fare con una donna che, potenzialmente, può ingrassare e dimagrire più volte a causa della gravidanza e di altri eventi. Chiaro è che può essere molto difficile tenere le stesse protesi per sempre.

Un altro interrogativo a dir poco frequente quando si parla di protesi mammarie e degli interrogativi più frequenti che le riguardano riguarda la trasparenza sulle loro caratteristiche. In questo frangente, è necessario chiamare in causa il patentino dell’impianto, una sorta di carta d’identità in cui vengono indicate informazioni come il numero seriale, il volume, la tipologia di protesi (in questo articolo del blog di IEI – Istituto Estetico Italiano è presente un esempio fotografico per capire bene come è fatto un patentino).

Concludo facendo presente le frequenti domande relative alle complicanze, come per esempio la contrattura capsulare. Questa fastidiosa eventualità può essere prevenuta ricorrendo agli impianti rivestiti in schiuma di poliuretano. 

protesi mammarie
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