Anche se siamo un po’ in ritardo rispetto ai paesi anglosassoni i numeri parlano chiaro: negli ultimi tre anni in Italia è cresciuta tantissimo la richiesta di interventi di labioplastica.
Posso confermarlo portando come riferimento anche la mia quotidianità professionale, che mi vede sempre più spesso impegnato a effettuare questa operazione di chirurgia estetica, fino a poco tempo fa considerata un vero e proprio tabù.
Cosa ha determinato il cambiamento? Fattori di diverso tipo, che vanno dalla moda della depilazione intima integrale alla scelta di indossare indumenti molto attillati, per esempio i leggings, che mettono inevitabilmente in evidenza eventuali imperfezioni dei genitali femminili, in particolare le asimmetrie delle piccole e delle grandi labbra.
Queste situazioni possono essere risolte ricorrendo appunto alla labioplastica, un intervento che prevede la rimozione della cute in eccesso e che può durare dai 30 ai 60 minuti. Se il decorso procede normalmente è possibile tornare al sociale dopo una settimana e riprendere ad avere rapporti dopo un mese (l’attività sessuale aiuta molto il processo di cicatrizzazione).
I motivi per cui lo si sceglie non sono legati unicamente all’estetica, ma anche alla volontà di dimenticare gli effetti dell’invecchiamento vaginale, che può comportare dei disagi fisici non indifferenti durante i rapporti sessuali e quando si pratica sport.
Posso inoltre dire che la popolarità di questa operazione è particolarmente alta tra le donne di 30/45 anni sposate o con una relazione sentimentale stabile, quindi consapevoli di quanto sia importante fare attenzione alla soddisfazione intima, fondamentale per un rapporto sereno.
L’intervento, come ho già ricordato, è molto semplice e può essere effettuato in day hospital con anestesia locale. Come ci si deve preparare? Curando l’igiene intima con lavande disinfettanti – la presenza di infezioni a livello genitale può essere una controindicazione all’operazione – ed eliminando le sigarette nei giorni che precedono l’arrivo in clinica.