Martedì sera, come ben sa chi segue gli aggiornamenti di questo blog, ho dedicato un’ora di diretta Instagram alla tecnica più innovativa per quanto riguarda l’aumento di volume del lato B: la gluteoplastica mini-invasiva sottomuscolare.
Al centro di corsi fortemente pratici che ho ideato per i chirurghi plastici che vogliono introdurla nella quotidianità operatoria, come ho ricordato nel corso della diretta non è stata ideata in questi anni. La tecnica di gluteoplastica mini-invasiva sottomuscolare – che prevede l’inserimento della protesi al di sotto del muscolo grande gluteo, il più spesso di tutto il corpo – è nata infatti nel 1984 e, almeno in Brasile, ha faticato ad affermarsi per via della popolarità del lato B stile Kim Kardashian.
Nel corso della diretta di martedì sera – chi l’avesse persa può guardarla cliccando qui – ho ricordato ancora una volta che il limite della tecnica è legato proprio al volume. Dal momento che lo spazio al di sotto del muscolo grande gluteo, la cui integrità durante l’atto chirurgico viene pienamente rispettata, è contenuto, quando si valuta il ricorso all’intervento è bene farsi trovare pronti a un risultato estremamente naturale che, come ripeto spesso, assomiglia a quello dello squat.
Parlare di questo esercizio mi porta direttamente a toccare il tema dell’allenamento post operatorio. Durante la chiacchierata di martedì sera, ho fatto presente che, a differenza di quanto accade con la tecnica intramuscolare, con la mini-invasiva sottomuscolare l’allenamento dopo l’intervento può essere gestito senza problemi. Anzi, è caldamente consigliato! Come mai? Il motivo è legato al fatto che, grazie al workout, è possibile stabilizzare l’impianto.
La diretta che ho tenuto su Instagram è stata un’opportunità anche per ascoltare i racconti di due mie pazienti, che hanno parlato della loro esperienza relativa sia all’intervento, sia al post operatorio. Ho altresì parlato delle possibili e piccole complicanze – casuali – che vedono in primo piano l’insorgenza di dolore sciatico causata dall’infiammazione dell’omonimo nervo.
È intervenuto, oltre alle mie pazienti, anche il Dottor Salval, co-docente dei miei corsi. Ha fornito agli ascoltatori il suo punto di vista di chirurgo plastico che, partendo da altre tecniche, si è approcciato, nel corso del tempo, alla mini-invasiva sottomuscolare, una tecnica che, grazie alla sua rapidità, permette di effettuare nella medesima seduta operatoria anche interventi come la mastoplastica additiva e la liposuzione.