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Il seno piatto o “amastia”, è caratterizzato dal mancato sviluppo della ghiandola mammaria. E’ una condizione che si osserva per lo più in donne molto giovani che hanno da poco superato la fase dello sviluppo. In età compresa tra i 20 ed i 25 anni, si rivolgono al chirurgo estetico in quanto considerano “poco femminile” il loro petto.
Il desiderio più forte di pazienti con un seno come questo è di “femminilizzare” il loro corpo .Richiedono perlopiù un effetto estremamente naturale, e misure che variano dalla seconda alla terza piena. La tecnica più adatta per ottenere questi risultati è la retro muscolare “dual piane” con protesi di forma anatomica o “a goccia”.
Il seno piccolo o “ipomastia” è caratterizzato dallo scarso sviluppo della ghiandola mammaria. Si osserva per lo più in donne giovani, che non hanno ancora allattato. Queste pazienti sono in genere soddisfatte della forma, ma ritengono troppo piccolo il volume del seno, e non proporzionato ai loro fianchi, e al resto del corpo.
La maggior parte delle donne con seno piccolo vorrebbe mantenere la forma, aumentando solo il volume. Come per le pazienti con seno piatto, la tecnica più adatta per ottenere questo risultato è la retro muscolare “dual plane”, mentre la forma della protesi verrà scelta tra le molte opzioni disponibili, per rispettare le naturali caratteristiche che il seno presenta prima dell’intervento.
Il seno svuotato o “ptosi di primo grado”, è caratterizzato da una perdita di volume dei tessuti mammari, con leggero abbassamento del capezzolo. Si osserva tipicamente in donne magre che hanno allattato, o in seguito a diminuzione di peso. La richiesta più diffusa è di ripristinare il volume preesistente.
Nel seno svuotato può essere o meno necessario risollevare il capezzolo. Per tanto le tecniche più adatte andranno dalla semplice mastoplastica additiva, a una piccola mastopessi “round block”. Le protesi, posizionate con tecnica retro muscolare “dual plane”, possono essere rotonde laddove lo svuotamento è maggiore nella parte superiore, o anatomiche per un effetto più “a goccia”.
Il seno calato o “ptosi di secondo grado” è caratterizzato da un abbassamento del seno non sempre accompagnato da perdita di volume. Si osserva tipicamente in donne che hanno allattato o in seguito a diminuzione di peso. Le pazienti si rivolgono in genere al chirurgo estetico per rassodare e risollevare il seno.
La tecnica che maggiormente riesce a soddisfare tanto l’esigenza di rassodare il seno quanto di risollevarlo è la mastopessi “round block”. Il vantaggio principale consiste nelle incisioni molto limitate che si riescono a nascondere interamente nel contorno delle areole mammarie. È inoltre possibile risollevare il seno anche senza utilizzare protesi.
Il seno molto calato o “ptosi di terzo grado” è caratterizzato da un importante abbassamento del seno, spesso con l’areola mammaria rivolta verso il basso. È una condizione tipica di donne che hanno perso molto peso o che hanno raggiunto, durante lo sviluppo o in allattamento, una taglia di seno molto importante. L’esigenza principale di queste pazienti è di riportare il seno ad un altezza preesistente e spesso associata alla volontà di ripristinare il volume perduto.
Nella maggior parte dei casi per correggere un seno molto calato è necessario effettuare un intervento di mastopessi con o senza protesi, a seconda del volume preferito della paziente. Nonostante le incisione possano sembrare lunghe, scaricando la tensione su una lunghezza maggiore, tendono con il tempo a scomparire molto più che in interventi con cicatrici corte. In particolare, la cicatrice verticali, dopo 12 mesi, si notano meno dei normali segni lasciati dal reggiseno.
Il seno grande o “gigantomastia” è spesso caratterizzato da un seno di volume abnorme, ma non sempre è accompagnato a un seno calato. Questa condizione, in genere si osserva già dall’età dello sviluppo e con il passare del tempo tende ad aggravarsi in quanto causa dolori dorsali dovuti al peso del seno stesso.
L’intervento che meglio risolve sia le problematiche estetiche che quelle funzionali di un seno grande è la mastoplastica riduttiva. Con un’incisione simile a quella di una semplice mastopessi, si riesce a ripristinare un volume normale, a riposizionare il seno e a scaricare la schiena da un peso esagerato.
Numerose possono essere le malformazione mammarie o le cause di asimmetria, talvolta non sono legate al seno, ma a difetti strutturali di tutta la gabbia toracica. La malformazione che più spesso porta a consultare un chirurgo estetico, è il seno tuberoso ovvero un seno in cui la base particolarmente stretta porta ad una estroflessione del seno che si proietta in fuori in modo anomalo. Altre condizioni tipiche sono invece le asimmetrie di volume, dove un seno è marcatamente più grande dell’altro
Le malformazioni mammarie richiedono interventi mirati a ridare al seno una forma naturale. Grazie alla vastissima disponibilità di protesi mammarie è oggi possibile effettuare interventi relativamente semplici e modificare la forma della mammella utilizzando protesi che forzano i tessuti ad assumere la forma voluta. Per quanto riguarda le asimmetrie di volume invece è necessario utilizzare protesi di dimensioni differenti. La disponibilità di impianti mammari con differenze di solo 2 mm l’uno dall’altro permette calcoli molto precisi. In ogni caso questa tipologia di paziente dovrà essere molto attentamente analizzata e studiata durante la visita con lo specialista.
Talvolta le pazienti si sottopongono a un secondo intervento non sempre per una cattiva riuscita del primo, ma anche solo per modificare la forma o aumentare il volume. In altri casi è invece necessario rettificare gli esiti d’interventi precedenti, in cui non si è raggiunto il risultato desiderato. Spesso questo accade perché la tecnica usata precedentemente è forse un po’ datata e non consente di raggiungere gli ottimi risultati naturali delle tecniche più moderne.
La correzione va sempre pianificata “su misura” a seconda del caso della paziente. L’utilizzo di impianti di ultima generazione soprattutto nelle protesi in poliuretano consente non solo di rettificare contratture capsulari molto complesse, ma anche di dare stabilità a seni che hanno subito grossi cedimenti.