Il grin lifting è una delle ultime mode che stanno facendo parlare di chirurgia estetica in maniera sbagliata, portando sotto i riflettori ancora una volta frivolezza e mancanza di etica.
Il nome parla da solo: il grin lifting altro non è che un’operazione che permette d’imprimere sul volto del paziente un grande sorriso (questa la traduzione letterale del termine inglese grin) partendo da piccole incisioni ai lati del labbro superiore, ricucendo poi i lembi dopo averli tirati verso l’esterno.
Si tratta di un intervento irreversibile, che stravolge la fisionomia del volto senza alcuna utilità effettiva. Quando la chirurgia estetica invade in maniera così violenta il campo dei sentimenti e dell’intimità – sì, la felicità è una condizione intima, che nasce e cresce se si è profondamente soddisfatti della propria situazione personale – non si può stare zitti, soprattutto se si hanno a cuore la correttezza professionale e la serenità dei pazienti.
L’immagine del sorriso perenne associamola unicamente al volto del Joker di Batman interpretato dal bravissimo Heaht Leadger: la chirurgia estetica non ha nulla a che fare con queste esasperazioni potenzialmente dannose fisicamente e psicologicamente.
Non mi piace parlare di questi argomenti, preferisco di gran lunga raccontare i lati positivi di tutto quello che ruota attorno al mio lavoro, ma penso che sia prima di tutto un dovere difendere la professione che amo e che cerco ogni giorno di esercitare mettendo in primo piano etica e qualità.