Il 2015 è stato un anno che ha visto un vero e proprio picco positivo per quanto riguarda il mercato della tossina botulinica in Italia, con un +12,5% delle vendite rispetto al 2014.
Si tratta di un dato incoraggiante frutto di un’indagine Aiteb (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino) e sul quale sono felice di soffermarmi, dal momento che è segno di una crescente fiducia in un trattamento per il quale non ci sono assolutamente problemi di sicurezza (se consideriamo poi anche la tendenza sempre più diffusa a ricercare un risultato naturale le cose vanno ancora meglio!).
I livelli dei paesi anglosassoni, dove il botulino è il trattamento di medicina estetica più richiesto, sono ancora lontani da raggiungere, ma i risultati di questi ultimi tre anni – i dati Aiteb parlano dell’inizio di una crescita importante a partire dal 2013 – sono senza dubbio positivi.
A frenare il botulino nella corsa al primo posto tra i trattamenti di medicina estetica più effettuati in Italia è una diffidenza immotivata, dal momento che i controlli sull’utilizzo della tossina in questione, il cui impiego a fini estetici è stato autorizzato dal Ministero della Salute nel 2002, sono strettissimi.
Fondamentale è anche la professionalità del medico, che deve instaurare con il paziente un rapporto basato su dialogo ed empatia, e sottolineare il fatto che la medicina estetica ha come principale scopo quello di perseguire la bellezza naturale, mettendo da parte quei risultati artefatti che, per fortuna, oggi si vedono sempre meno, grazie alla diffusione di linee guida chiare e alla ricerca di un approccio più soft.