La Francia saluta l’eccessiva magrezza sulle passerelle. E’ stata approvata pochi giorni fa la normativa promossa dai socialisti nell’ambito della lotta all’anoressia, che bandisce le modelle pelle ed ossa. Stop al cattivo esempio, basta donne troppo magre che diventano icone per le giovanissime. Chi non rispetta la legge, paga: multe fino a 75mila euro e 6 mesi di prigione. Nel mirino soprattutto le agenzie di modelle che protestano a gran voce sottilineando che in questa maniera si mettono insieme anoressia e magrezza, rischiando anche di discriminare quelle modelle che sono geneticamente molto magre. La legge, che deve ancora passare al vaglio del Senato, prevede che chiunque abbia una massa corporea inferiore a 18 non potrà lavorare. Al di sotto di questa soglia infatti, stando ai parametri dell’Oms, si parla di denutrizione.
Ho vissuto parecchi anni e mi sono specializzato proprio in Francia, paese estremamente all’avanguardia sia dal punto di vista etico che sociale. Ero sorpreso infatti di come, su questo progetto di legge il paese “della rivoluzione”, non si fosse ancora allineato a Spagna, Italia e Israele, che già hanno preso provvedimenti analoghi a tal proposito. Non mi soprende invece che questo emendamento, per combattere tutti i messaggi in favore dell’anoressia, lanciati dal mondo della moda, sia stato proposto da un medico, il neurologo Olivier Véran, deputato della maggioranza socialista.
Da medico e non solo, voglio sperare che il 14 aprile questa proposta di legge venga approvata dal Senato francese. E aggiungo: soprendentemente l’Italia, in questo caso, si è già mossa.
