L’operazione di doppia mastectomia è salita agli onori della cronaca mondiale per via dell’intervento preventivo di Angelina Jolie, che ha deciso di ricorrere a questa soluzione estrema in quanto timorosa di cadere vittima del cancro alla mammella, la malattia che ha causato la morte di sua nonna e di sua madre, l’attrice francese Marcheline Bertrand, scomparsa a soli 57 anni nel 2007.
Una recente ricerca, frutto del lavoro di un’equipe scientifica della Michigan Medical School, ha portato alla luce come questa pratica sia necessaria solo in casi di pericolo genetico accertato e di pesante rischio di recidiva. La rimozione chirurgica di un seno intatto ha poco senso per tantissime donne: i dati dello studio lo dimostrano in maniera molto chiara, portando alla luce le case history di 1447 donne operate per cancro al seno, senza alcuna manifestazione di recidiva nei quattro anni successivi all’intervento.
I medici che hanno lavorato a questo trial hanno sottolineato l’importanza di un’informazione completa alle pazienti che decidono di sottoporsi a doppia mastectomia: l’operazione deve infatti essere eseguita unicamente in presenza di fattori di rischio di grande importanza e non come semplice misura di profilassi avente come unico motivo la tranquillità personale.
Sempre secondo quanto riportato dagli autori della ricerca, molti chirurghi riferiscono addirittura di pazienti che minacciano di rivolgersi ad altri professionisti quando si sentono sconsigliare la doppia mastectomia, mettendo in scena una situazione poco felice in cui l’ossessione mette in secondo piano il valore dei dati medici e la diagnosi di persone che da anni affrontano e sconfiggono una delle patologie più gravi per le donne.