La mastoplastica additiva è oggettivamente uno degli interventi estetici più richiesti. Nonostante questo, sono numerose le donne che si sono pentite di averci fatto ricorso. Un caso esemplare è la ex Spice Girl oggi affermata stilista Victoria Beckham che, circa cinque anni fa, ha dichiarato di essersi pentita dell’operazione e di aver tolto le protesi.
Tenendo fermo il fatto che la vita è imprevedibile e che cambiare punto di vista è naturalissimo, esistono alcune semplici dritte che permettono di minimizzare il rischio di pentirsi della mastoplastica additiva.
Quando me le chiedono, ricordo innanzitutto l’importanza del primo incontro con il chirurgo. Dall’empatia che si instaura durante la visita conoscitiva si gioca tantissimo: in questo frangente, è consigliabile accertarsi che il chirurgo sia disponibile ad accogliere tutte le domande e a chiarire i dubbi.
Non bisogna aver paura di esprimerli ed è bene ricordare che non c’è nulla di male ad aspettare un po’ di tempo per l’intervento. Se in un dato momento della propria vita si è consapevoli di non poter riuscire a gestire al meglio il post operatorio (p.e. per via degli impegni con i figli o dell’inizio di un nuovo percorso lavorativo), è meglio rimandare.
Lo stesso vale se, per qualsiasi motivo, si sta attraversando un periodo in cui non ci si sente bene con il proprio fisico e ci si rende conto di essere eccessivamente attaccate al giudizio degli altri. Un altro consiglio importante che do spesso a chi mi chiede come evitare di pentirsi della mastoplastica additiva riguarda il fatto di sfruttare al massimo le risorse tecnologiche a disposizione di chi si approccia alla chirurgia estetica.
Sto parlando di Crisalix, il sistema di acquisizione che, grazie alla realtà aumentata, consente di simulare il risultato di un intervento di mastoplastica additiva e di vedere come stanno determinate protesi. Ovviamente c’è la possibilità di modificarle e di effettuare una nuova simulazione fino a quando non si è soddisfatte.