Sottoporsi a operazioni di chirurgia o medicina estetica aiuta a essere più competitivi sul mercato del lavoro, soprattutto se si è alla ricerca di un nuovo impiego e non si sta più attraversando il periodo degli anni verdi. Pensate sia assurdo? Non lo è affatto! Si tratta di un trend in crescita a livello mondiale, come confermato anche da diversi professionisti del settore.
I cambiamenti che in questi ultimi sei anni hanno rivoluzionato il mondo del lavoro in generale non potevano non coinvolgere anche la chirurgia estetica, in quanto l’aspetto fisico è il primo biglietto da visita che presentiamo quando conosciamo una persona nuova e vogliamo colpirla, vogliamo farle capire di essere perfetti per quel posto o per quel progetto.
Una prova di tutto questo può essere trovata anche tra le pagine del sito ufficiale del network ABC News, dove diversi giorni fa è comparso un breve ma interessante reportage giornalistico riguardante l’approccio alla chirurgia estetica da parte di chi ha intenzione di avere successo sul lavoro o non vuole perdere terreno rispetto a concorrenti di età più giovane.
Quaranta/cinquantenni che sentono il peso dell’età che avanza quando devono fare un colloquio di lavoro e hanno poca fiducia in se stessi, medici attivi in diversi campi che confermano che sì, con la crisi e con l’aumento della disoccupazione è cresciuta anche la competitività legata direttamente all’aspetto fisico. Una generazione che fino a dieci anni fa poteva dire di avere tra le mani un futuro professionale scritto e certo adesso deve fare i conti direttamente con chi in piena crisi ha imparato a muoversi nel mondo del lavoro, e in più ha dalla sua un’età giovane e un aspetto fisico fresco e piacevole.
Come risolvere il problema? Ricorrendo alla chirurgia o alla medicina estetica (molto richiesti il botox e il filler), che rafforza il suo ruolo di branca specialistica sempre al centro dell’attenzione quando si parla anche di dinamiche sociali.