Negli ultimi tempi, si parla molto del rapporto tra chirurgia estetica e rispetto del corpo.
Lo si fa partendo da un dato di fatto: il crescente numero di richieste di interventi da parte di adolescenti, che sta facendo riflettere molto psicologi ed educatori.
Per capire bene la situazione è necessario, a mio avviso, evitare innanzitutto di demonizzare la chirurgia estetica, che negli ultimi anni è cambiata tantissimo e in meglio.
Ormai si parla a tutti gli effetti di interventi – e trattamenti estetici – sartoriali, eseguiti con lo scopo di migliorare e valorizzare la bellezza di ogni persona. Ormai da tempo, infatti, si è detto addio ai risultati stereotipati e disarmonici, sia sul corpo, sia sul viso.
Ad aiutare moltissimo a tal proposito ci pensano innovazioni tecnologiche come Crisalix, il sistema di acquisizione 3D che consente di visionare in anteprima la simulazione del risultato di vari interventi, dalla mastoplastica additiva, alla rinoplastica.
In poche parole, il rispetto del corpo è sempre più al centro del lavoro del chirurgo estetico. Chiaramente anche la storia del paziente conta molto. A tal proposito ci si può informare durante la prima visita conoscitiva, un momento essenziale per la buona riuscita dell’intervento.
Nel corso di essa, è per esempio possibile appurare la situazione relativa al peso forma.
In caso di interventi su pazienti ex obesi con rimozione di importanti porzioni di cute lassa, è infatti necessario procedere solo dopo che la persona ha raggiunto e mantenuto per un anno circa il suo peso ideale.
Non c’è che dire: la chirurgia estetica è sempre più intelligente e attenta a mettere in primo piano il rispetto del corpo di ogni singolo paziente!