Quali motivi spingono i singoli pazienti a chiedere un intervento di chirurgia o medicina estetica? La risposta a questa domanda è fondamentale per lavorare bene.
Durante le visite conoscitive faccio sempre in modo che i pazienti chiariscano il motivo per cui hanno deciso di rivolgersi a me. Se dietro alla scelta della chirurgia estetica c’è la volontà di correggere un difetto fisico evidente le cose sono abbastanza facili – entra infatti in gioco la necessità di salvaguardare in generale la qualità della vita evitando problemi sociali o lavorativi – ma la situazione cambia quando si parla di vere e proprie richieste di alterazioni, che vanno al di là delle semplici correzioni e dei miglioramenti.
Sono davvero tante le persone che arrivano nel mio studio affermando di non piacersi e palesando il desiderio di risultati utopistici. In questi casi è evidente un senso d’inadeguatezza che ha molto di adolescenziale e l’intervento può essere solo dannoso, in quanto alla base vi è un disagio spesso patologico che non si può risolvere con bisturi e protesi.
Come ho già avuto modo di ricordare, la chirurgia estetica deve essere prima di tutto un regalo a se stessi e non un espediente per nascondere angosce e incapacità di accettare il presente (un conto è migliorarlo, un altro cercare di cancellarlo negando i cambiamenti naturali).
Un chirurgo estetico serio deve essere capace di riconoscere situazioni come quella che ho appena descritto ed essere in grado di dire eventuali “No”.
Per raggiungere questi risultati è essenziale un buon livello di empatia e comunicazione, il punto di partenza perfetto per un intervento capace di cambiare in meglio l’esistenza del paziente.