Aumentano le donne che dopo un cancro al seno optano per la chirurgia ricostruttiva: questo è il principale risultato di una ricerca statunitense, i cui dettagli sono stati pubblicati tra le pagine del Journal of the American College of Surgeons. Lo studio ha analizzato i casi di più di un milione di donne, che sono state operate per un cancro al seno dal 1998 al 2011.
Il numero delle donne che hanno scelto la chirurgia ricostruttiva è aumentato, soprattutto per quanto riguarda i soggetti in età giovane. A cosa è dovuto questo cambiamento? Prima di tutto a un mutamento della consapevolezza dei rischi dell’impianto: ormai è infatti appurato che se ci sono problemi il chirurgo è in grado d’intervenire e di procedere con una sostituzione.
La chirurgia plastica ricostruttiva non è più percepita come una procedura rischiosa, sia che il medico proceda tramite l’impianto di protesi, sia che la scelta cada sul trapianto di tessuto autologo. Per dare qualche numero preciso, la ricerca ha portato in luce come le operazioni di chirurgia ricostruttiva tramite impianto siano aumentate del 14%, e che l’incremento degli interventi di trapianto di tessuto autologo – proveniente nella maggior parte dei casi dal grasso addominali – sia pari al 10%.
La chirurgia plastica ricostruttiva – esattamente come la chirurgia estetica – quando è ben eseguita è tutto tranne che una pratica medica commerciale, ma costituisce un’alternativa molto importante per riacquistare un equilibrio psicofisico dopo un percorso difficile come quello della malattia e della terapia di guarigione.