L’addominoplastica e la liposuzione sono due interventi di chirurgia estetica molto apprezzati e, di riflesso, con degli ottimi numeri per quanto riguarda le richieste.
Spesso mi sento chiedere informazioni in merito alle loro differenze. Quali sono? Partiamo dalle indicazioni. Nel caso dell’addominoplastica – operazione che viene spesso chiamata in causa quando si parla di mommy makeover – mi preme ricordare che, tra le condizioni che più frequentemente indirizzano all’intervento, rientra l’eccesso di pelle a livello dell’addome.
Inoltre, come ho avuto modo di ricordare lunedì scorso durante la diretta Instagram sul profilo di Deavocado, l’addominoplastica è l’intervento di riferimento per la correzione delle diastasi addominali lievi (entro i 6 centimetri).
L’addominoplastica, intervento che può durare dalle 2 alle 3 ore, viene effettuata partendo con un’incisione orizzontale al di sopra del pube. Successivamente, il chirurgo procede a rimuovere la cute sovrabbondante tirando verso il basso la pelle della parte superiore dell’addome.
Nel momento in cui si parla dell’addominoplastica, è bene ricordare che questo intervento può essere associato a una liposuzione-liposcultura dell’addome. In tale frangente, l’indicazione principale è la presenza di accumuli del cosiddetto Diet Resistant Fat (grasso resistente alla dieta).
Intervento effettuato inserendo cannule millimetriche nel sottocute con lo scopo di aspirare le cellule adipose, la liposuzione-liposcultura è un’operazione sicura e rapida. Può durare anche poche decine di minuti ed è garanzia di grandi soddisfazioni per chi vuole modellare il corpo e dire addio a quegli accumuli di grasso che resistono alla dieta sana e all’allenamento.
Chiaro è che i dettagli e i tempi precisi dei due interventi dipendono da paziente a paziente e devono essere definiti durante le visite preoperatorie, occasioni in cui, se si hanno delle domande, è fondamentale esporle chiaramente al proprio chirurgo di fiducia.