La chirurgia estetica, in alcuni casi, può rivelarsi decisiva per il benessere psicologico del paziente. Un esempio che viene giustamente chiamato in causa è quello degli interventi mirati a correggere le orecchie a sventola.
Fondamentale è una premessa: quando le si nomina, bisogna ricordare che non hanno nulla a che fare con le orecchie malformate, in quanto sono semplicemente larghe e distanti dalla testa. Come ho ricordato poco fa, la loro presenza può avere un forte impatto psicologico, soprattutto nei bambini.
Forse non tutti sanno che un pioniere della neuropsichiatria infantile come Giovanni Bollea consigliava l’intervento di chirurgia estetica come soluzione per evitare episodi di aggressività da parte dei compagni di scuola. L’intervento di otoplastica viene ovviamente richiesto da pazienti di tutte le età.
In molti casi si tratta di uomini che, quando cominciano a perdere i capelli, si accorgono di non sentirsi a proprio agio con la forma delle orecchie. Come si svolge di preciso questa operazione di chirurgia estetica? La prima cosa da dire è che si tratta di una procedura molto semplice, che può essere eseguita con il solo ricorso all’anestesia locale.
Si pratica una piccolissima incisione dietro il padiglione auricolare, attraverso la quale vengono messi dei punti di sutura riassorbibili che consentono di accostare la conca auricolare alla mastoide, ossia l’osso che si trova dietro l’orecchio. Per i primi giorni viene applicata una fasciatura. Il paziente, per le successive due settimane, deve poi portare una fascia – non per forza di uso medico, va bene anche una per i capelli – da indossare pure nelle ore notturne.
Un vantaggio indubbio riguarda il risultato permanente anche nei bambini di età prescolare. Se volete sapere qualcosa di più, non vi resta che seguirmi domani alle 12.40 sul La7. L’otoplastica sarà la protagonista della mia nuova video pillola per Magazine7!